"Io mi chiamo Silvano ma la provincia è sempre pronta a trovare un soprannome. E da Silvano a Silver la strada è breve". Con la sua voce dimessa e magnetica, sottolineata da una nota sulfurea e intrisa di umorismo amaro, il protagonista ci porta dentro una storia che, lette le prime righe, non riusciamo piú ad abbandonare.
Con "Tre atti e due tempi" Giorgio Faletti ci consegna un romanzo  composto come una partitura musicale e teso come un thriller, che toglie il  fiato con il susseguirsi dei colpi di scena mentre ad ogni pagina i personaggi  acquistano umanità e verità. Un romanzo che stringe in unità fili diversi: la  corruzione del calcio e della società, la mancanza di futuro per chi è giovane,  la responsabilità individuale, la qualità dell'amore e dei sentimenti in ogni  momento della vita, il conflitto tra genitori e figli. E intanto, davanti ai  nostri occhi, si disegnano i tratti affaticati e sorridenti di un personaggio  indimenticabile. Silver, l'antieroe in cui tutti ci riconosciamo e di cui tutti  abbiamo bisogno. 

0 commenti:
Posta un commento